20 settembre 2005

non era facile

vi assicuro non era facile
sentirsi spingere verso un pertugio piccolo; sulle prime mi sono rifiutato ma tutte le mie cose stavano andando via insieme alle mie sicurezze (perchè io là dentro mi sentivo sicuro).
ma quando l'ambiente ti rifiuta, noi umani (e questa è una cosa che so senza sapere come la so, che sono umano, intendo) sappiamo attingere al nostro spirito di adattamento e, appunto, ci adattiamo.
Insomma io e mamma (un'altra cosa che so...Marika è la mia mamma) ci siamo impegnati e spingi tu che spingo anch'io...in poco meno di 6 ore ce l'abbiamo fatta: et voilà!

La prima cosa che ho sentito è stata una voce che diceva: - c'è da tagliare il cordone ombelicale lo fai tu? Al che mi sono messo a strillare come un'aquila...ma come, avete avuto nove mesi di tempo e ancora non vi siete accordati su chi deve fare cosa?
quest'altro ripete la domanda: -Chi taglia il cordone ombelicale? al che un'altra voce ha risposto: - Oddio!?!? se non c'è nessun'altro! BABBO! sì sì sì sì...è lui, Leonardo, il mio babbo (mi viene un dubbio...ma se si dice mam-ma alla mamma, si dice pap-pa al babbo?)

...a mie spese ho imparato che non è così...la pappa è un'altra cosa, è quando ti mettono in bocca una robina soffice soffice, umida e saporita che sarebbe anche bello succhiare ma prima mi devo riposare, poi ci penserò...calma gente!

Insomma lui ha tagliato e io mi sono ripreso pochi minuti sulla mia mamma, proprio là vicino a dov'ero stato per tanto tempo e mi sentivo bene, era bello stare fermo un poco, sulla pancia di mamma...ma bello bello.

eccoli qua mamma e papà, non sono magnifici? mi sa che m'è andata bene, ho il sospetto che mi basterà chiederla e la play station arriva subito subito...